Il sognatore

Prima rappresentazione della stagione 2013 nel piccolo teatro di Cassano Valcuvia, in provincia di Varese, (dove vivo).
Titolo della performance:
IL SOGNATORE
da “L’inventore di sogni” di Ian McEwan
drammaturgia Roberto Anglisani e Maria Maglietta
con Roberto Anglisani
regia Maria Maglietta

Questa la trama:
Gli adulti dicono che Milo è un ragazzo difficile ma lui non si sente affatto difficile, non gli sembra di essere molto diverso dagli altri, forse quello che non piace è quel suo starsene in disparte da solo in silenzio a pensare i suoi pensieri, che spesso
lo portano da un’altra parte.
E proprio in questi viaggi del pensiero che a Milo succedono cose incredibili, è come se di colpo le cose di tutti i giorni si trasformassero e un’altra realtà prendesse vita, densa di umori, odori, di fisicità ed esperienze concrete. E quando Milo torna nella realtà di tutti è come se il tempo è scorso a una velocità diversa. Milo si ritrova seduto al banco di scuola con la penna sospesa a mezz’aria e il foglio del suo compito in classe ancora bianco, la campana sta per suonare e i suoi compagni si preparano ad uscire. Ma per Milo non è un problema, mentre raggiunge gli amici si sente le ali ai piedi, guarda, e già gli sembra di vederle spuntare, si sta sollevando e…. già riparte per una nuova avventura.
Milo fa parte di quella schiera di persone che vengono chiamate
sognatori ad occhi aperti.
Non può fare a meno delle sue fantasie, esse vengono da sole,
lo prendono e se lo portano via.
Milo appare “diverso” solo perché esercita sulle cose del mondo uno sguardo che un tempo è appartenuto a tutti e che crescendo spesso perdiamo .

Quella di Milo è una storia che fa riflettere sulla diversità, non intesa come “mancanza” rispetto a qualcosa che è la norma, ma come una coesistenza di differenze che non possono che portare arricchimento .
Milo è curioso della vita, e in questo sognare ad occhi aperti entra in altre vite, si trasforma, diventa piccolo, grande, coraggioso, diventa gatto, fa l’esperienza dell’altro da se, per poi tornare nel suo corpo più ricco e spesso con una accresciuta capacità di affrontare le difficoltà quotidiane.
Così il suo mondo immaginario finisce col modificare la realtà.
Come nel libro di Ian McEwan la narrazione si svolge frenetica, esilarante, rocambolesca, un continuo succedersi di avventure e trasformazioni che acquistano la consistenza e la corporeità di esperienze vere..

Con questo spettacolo Roberto Anglisani e Maria Maglietta aggiungono un’altra tessera al lavoro che da anni conducono e che ha portato ad un teatro che tocca l’anima, basato su una forte presenza attorale e una raffinata abilità narrativa.

Essendo chiaramente di un monologo (quasi un'ora e un quarto di recitazione) con un bravissimo attore, con una scenografia molto scarna, mi sono concentrato sulle espressioni dell'artista, spero di essere riuscito...
Scusate se mi sono dilungato ma ritengo essenziale spiegare ciò che vi propongo.
Tutti scatti fatti con A50, A700, Tamron 70/200, Minolta 75/300 vari tempi, diaframmi tra f3,5 e f5,6, iso tra 1200 e 1600.
Buona visione
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