in molti non riconoscono fotografie originali o modificate

[IBOLU]

cut ... .
La realtà del fotografo è quella che lui presenta ed è un suo punto di vista del tutto personale, che sia
consapevole o meno, quello che vede poi l'osservatore sono fatti suoi, naturalmente sarà inevitabilmente
influenzato da ciò che l'autore ha rappresentato, ecc. .

oppure, nò
mica è detto,
sicuramente chi guarda darà la sua interpretazione.

facendo un paragone, il lettore che legge un libro si crea la sua figura mentale, il suo film;
il regista che legge il libro e crea il film, da la sua interpretazione non necessariamente uguale oppure simile al lettore,
ma sicuramente chi guarda il film tratto dal libro, avrà poco spazio per l'interpretazione fatta a priori dal regista.

quante volte dopo aver letto il libro ed aver visto il film tratto dal libro si saranno sentiti i pareri più disparati?

[m f p]

Lascia stare i filosofi che al Liceo non erano il mio forte , ma credo che tu mi abbia letto male.
La realtà del fotografo è quella che lui presenta ed è un suo punto di vista del tutto personale, che sia
consapevole o meno, quello che vede poi l'osservatore sono fatti suoi, naturalmente sarà inevitabilmente
influenzato da ciò che l'autore ha rappresentato, ecc..

se parliamo di Arte in generale e di Arte Visiva in particolare il riferimento filosofico è abbastanza imprescindibile...sia o non sia il proprio forte...
anche il più banale dei "piace/non piace" fa entrare in gioco l'estetica...che è filosofia...

se vale la seconda parte del tuo ragionamento allora il fotografo NON prensenta alcuna realtà ma solo un SEGNO (indice) che (mi riquoto)

ovvero qualsiasi cosa susciti un'interpretazione. Affinché un elemento funga effettivamente da segno deve essere percepito come tale ed entrare in relazione con un oggetto producendo nella mente del soggetto una rappresentazione mentale che stabilisce la relazione tra quel segno e quell'oggetto

facendo un paragone, il lettore che legge un libro si crea la sua figura mentale, il suo film;
il regista che legge il libro e crea il film, da la sua interpretazione non necessariamente uguale oppure simile al lettore,
ma sicuramente chi guarda il film tratto dal libro, avrà poco spazio per l'interpretazione fatta a priori dal regista.

il linguaggio e la scrittura è l'esempio più lampante del concetto di indice (segno)...tu scrivi una parola per rappresentare un oggetto con delle lettere che NON sono l'oggetto ma "automaticamente" ti mettono in relazione con lo stesso...

ad esempio

STAMBECCO -> INDICE

-> ICONA

ma mentre l'icona è quella che è...immutabile...l'indice (la parola "stambecco" nel nostro esempio) ti farà vedere quell'oggetto nelle diverse TUE interpretazioni

la semiotica...questa sconosciuta...

[Lorenzo]

Secondo me, avete travalicato e di parecchio ciò che proponeva il test, che è stato interessante. Io l'ho fatto velocemente, e ho realizzato 7/10. Interessante perché imho il livello è molto alto in fatto di manipolazione digitale, alto nel senso di quella filosofia che Max individua nella semiotica, in effetti non si tratta di tramonti da fine del mondo, piuttosto di effetti che agiscono nel subconscio, come si richiede esattamente a una immagine posta in situazione ordinaria ma il cui contorno determina contenuti comunicativi. Esattamente come hanno fatto i ritoccatori di McCurry (editorialisti)...
Il resto, tipo Jake Olson Photography (me lo trovo tutti i giorni su FB) o le vie lattee o i tramonti da fine del mondo, ecc servono solo a prendere "like" o a vendere set di azioni per lightroom o PS....
E del resto, se qualcuno ricorda, sono anni che scrivo (anche qui) che la fotografia è una cosa diversa dall'immagine e che la post-produzione è una cosa diversa dal fotoritocco....