Re: Robert Frank's America
Rigoletto ha scritto:E poi basta, che stiamo diventando un po' noiosi...
Ma anche no, Riccardo.
Voglio però tirare le orecchie un po' a tutti e due, perché le vostre parole, mi sembra, vorrebbero trovare un limite a quella che è la creatività. Tu Riccardo scrivi che 'ormai è tutto finito e tutto si è visto', mentre Max si sofferma sul punto fondamentale che non è il mezzo che esprime la comunicatività di quanto realizzato da un autore (corretto, per me), ma quello che realizza.E in questo Sugimoto non propone secondo me novità.
Mi premerebbe sottolineare un antefatto non da poco: il nostro Paese è in fondo alla lista mondiale dei paesi con una economia di crescita. E cosa c'entra, direte voi? C'entra, c'entra, perché, sarà un caso o no, in altri Paesi (europei) ho potuto visionare mostre che qui da noi nessuno andrebbe a vedere e quindi il business art italiano non vi investe. In primis: i 3 MMK a Berlino, forme d'arte in tutte le salse (non solo foto) che concorrono a un tema, oppure la Coleçao Berardo a Lisbona (in tema del "Quel Amour"), tra cui c'erano anche... Date un'occhiata qui: http://en.museuberardo.pt/exhibitions/quel-amour
Oppure mi viene a mente, sempre a Lisbona, l'LX Factory, dove realizzazioni CGA (vendute a caro prezzo, ma, almeno alcune, meravigliose) stanno accanto a un ben fornito shop di tele e pennelli... Non limitate la creatività dell'essere umano come artista, a patto che abbia qualcosa da comunicare, perché uno dei nostri problemi, credo, è l'essere rimasti proprio ai tempi della Traviata... Che il business art italiano ripropone anche come modernità, presentando vecchie cariatidi come... Il Volo... Ben sapendo cosa è Bocelli e compagnia.
A Peccioli c'è un piccolo museo, visitabile gratuitamente, con acqueforti di notevoli autori moderni e postmoderni, ma, vuoi per l'ubicazione, o vuoi per mera ignoranza, è abbastanza snobbato. E sì, perché comunque si va a vedere McBoring...
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