Sovra o sottoesporre, chi lo fa?

[stradon]

Io la uso più di tutti gli altri commandi.
Cambiando l'esposizione faccio ciò che farei anche in Lightroom nella postproduzione, però facendolo prima dell'esposizione cambio anche la profondità di campo (controllo del bokeh) e i tempi (per fermare l'imagine o raggiungere l'effetto del mosso). Nei corsi di fotografia è il primo pulsante che spiego, specialmente per i principianti che che sono poco pratici con la post o che per motivi di tempo preferiscono non farla, ma anche per chi ha un pessimo monitor.

Ah, e dimenticavo ma leggendo il testo di Lorenzo mi tornano in mente anche le esposizioni anomale (sovra e sotoesposizione e i controluce).

[Rigoletto]

Con i mirini elettronici (che ci viziano, oltre a darti più di un'idea di come verrà la foto, se vuoi puoi leggere l'istogramma e teoricamente puoi concentrarti meglio sullo scatto) l'uso della staratura é diventato meno "tecnico" e più intuitivo; e anche più facile. E bisogna approfittarne.

[Simo77]

La rotella +/- è molto utile se si scatta in modalità automatica per correggere la lettura dell'esposimetro in situazioni particolari (controluce, neve etc...) senza dover passare dai menù.
Io però è anni che scatto quasi sempre in M e mi trovo bene. Con il mirino elettronico poi è veramente facile...

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[barbabianca]

In digitale è sempre meglio sovraesporre (cit. Diagaz Rimini 2010) , poi con i RAW ci fai quello che vuoi in post... in pratica visualizzare l'istogramma e andare più a destra (alte luci), in modo da far acquisire alla macchina più informazioni possibili e minimizzare poi il rumore nelle ombre...oddio, lo so cosa voglio dire,ma mi sono incartato!

[eViga]

Francesco, non ti preoccupare, per chi ne sa anche pochino di fotografia sei stato chiarissimo, chi la cosa non l' ha compresa appieno può sempre chiedere, sono sicuro che nel dargli la risposta non ti incarterai.

[Lorenzo]

Se proprio volessi essere sincero, vi confesserò che la cosa in tutto non la vedo così generalizzata, sia dell"esporre a destra, sia la sotto o sovraesposizione. Per quanto mi riguarda, ci sono tre fattori incidenti, e tutti e tre altrettanto importanti: la macchina che abbiamo, la scena che ci prefiguriamo e Ansel Adams. Per esempio, ho trovato che ottengo esposizioni differenti a parità di misurazione fra la a65 e la A99, che ha un esposimetro di tutto rispetto, così come la a700.
Espongo come se avessi una macchina analogica anche per le ombre, effettuando misurazioni spot. Ovviamente dipende dai soggetti: se faccio foto a una gara motociclistica, misuro inizialmente poi non più. L'esporre a dx servirebbe in realtà a recuperare dettaglio nelle ombre e sopperire alla latitudine di posa del sensore, ma non sempre è così.
Per me vale molto di più la regola del pensare in analogico e scattare in digitale, ecco.

Ciao
Lorenzo

[barbabianca]

Questa è una patata bollente

[m f p]

Per me vale molto di più la regola del pensare in analogico e scattare in digitale

Cosa legittima in senso tecnico ma come analogico occorre considerare la diapositiva (possibilmente con una lettura luce incidente oppure con una media basata sul contrasto) e non la pellicola negativa...perchè un sensore non reagisce alla luce come la seconda
Fissato il livello di dettaglio e resa dei toni scuri con un esposizione per le ombre, la pellicola (negativa, BN) continua a registrare differenze di luminosità (dettaglio) veramente notevoli (se sono sul negativo in qualche modo si stampano, bene se lo sviluppo è corretto, con acrobazie se è sbagliato). Quindi se esponi per le ombre NON necessariamente sacrificherai qualcosa nelle luci!
Mentre se esponi per le luci o per il grigio medio e il contrasto è più alto della latitudine sacrificherai sicuramente qualcosa nelle ombre e non lo recupererai mai più...ossia quel che accade coi sensori...

Da qui la necessità di saper esporre A PRESCINDERE dagli strumenti poco affidabili (esposimetri interni, soprattutto matrix ma anche spot se superiori ai 5 gradi) e passivizzanti (esposimetri matrix e mirini elettronici)...

[Lorenzo]

Per me vale molto di più la regola del pensare in analogico e scattare in digitale

Cosa legittima in senso tecnico ma come analogico occorre considerare la diapositiva (possibilmente con una lettura luce incidente oppure con una media basata sul contrasto) e non la pellicola negativa...perchè un sensore non reagisce alla luce come la seconda
Fissato il livello di dettaglio e resa dei toni scuri con un esposizione per le ombre, la pellicola (negativa, BN) continua a registrare differenze di luminosità (dettaglio) veramente notevoli (se sono sul negativo in qualche modo si stampano, bene se lo sviluppo è corretto, con acrobazie se è sbagliato). Quindi se esponi per le ombre NON necessariamente sacrificherai qualcosa nelle luci!
Mentre se esponi per le luci o per il grigio medio e il contrasto è più alto della latitudine sacrificherai sicuramente qualcosa nelle ombre e non lo recupererai mai più...ossia quel che accade coi sensori...

Da qui la necessità di saper esporre A PRESCINDERE dagli strumenti poco affidabili (esposimetri interni, soprattutto matrix ma anche spot se superiori ai 5 gradi) e passivizzanti (esposimetri matrix e mirini elettronici)...

Di solito le scene Max rarissimamente presentano spazi di misurazione inferiori ai 5°. Per cui l'esposimetro interno - a patto che risponda bene - è sufficiente per scattare molti generi fotografici che richiedono una semplice lettura di luce riflessa. L'introduzione dell'esposimetro al silicio, selenio, ecc. ebbe a suo tempo rivoluzionato e reso popolare il fotografare, per cui io lo considererei pure come una grossa facilitazione allo scatto. Se tutte le macchine fossero ancora senza esposimetro interno, ci sarebbero sicuramente milioni di fotografi in meno, oggi.
Il mio modo di esporre - che non sempre è ripetitivo, però - si riferisce esclusivamente alla scala di AA, perché è facilmente trasportabile sul digitale, visto che l'esposimetro interno non è molto diverso da quello di una vetusta macchina analogica. Ovviamente Max fai bene a sottolineare che ci sono differenze anche abissali fra i diversi supporti e col digitale in questo senso occorre spesso essere molto cauti e "ragionanti" per non subire la macchina, ma comandarla.

Ciao
Lorenzo

[m f p]

Di solito le scene Max rarissimamente presentano spazi di misurazione inferiori ai 5°

mmm...mi sa che siamo fuori strada...prova a misurare un'ombra a una distanza oltre i due metri con uno spot 10/15 gradi senza farlo influenzare da altra luminosità...

Se parli di AA devi avere un esposimetro stop 1 grado in tasca...senza il sistema zonale ti cade addosso (AA non aveva esposimetri interni, sia che usasse la 500C che, ovviamente, i banchi)

Capisci ora perchè parlo di strumenti passivizzanti?