08/08/2013, 13:43
provini a contatto - problemi di esposizione
Salve a tutti,
prima di tutto mi scuso per la latitanza dal forum di questi ultimi mesi: non ci sono particolari motivi al riguardo, semplicemente non trovo tempo per seguirlo con costanza.
Ierisera, avendo sperato che le pioggerelle gironaliere avessero fatto abbassare le temperature adeguatamente, mi sono azzardato ad assemblare la mia camera oscura, al solito nel bagno di casa.
Purtroppo il termometro segnava un impietoso 31 e dopo un paio di orette, ho dovuto abbandonare.
Ho provato a fare dei provini a contatto, ma mi sono imbattuto in un problema che prima non avevo mai sperimentato, e quindi vi scrivo per chiedere consiglio su come agire.
Di solito sono solito fare cosi`: non tolgo i negativi dalla busta di archiviazione, che e` trasparente, uso un foglio 24x30 di carta politenata, una lastra di vetro per premere sui negativi e con l'ingranditore (ho un durst 370) espongo.
Normalmente uso una carta a gradazione fissa 2, ma a questo giro avevo comprato una carta a gradazione variabile che ho usato montando un filtro a gradazione 3.
Il problema che ho riscontrato e` una vistosa differenza di esposizione tra il centro del foglio e il margine esterno piu` lontano.
Roba di piu` di uno stop, ovvero esponendo con il 50mm a F5.6 (max F2.8), da una altezza tale che il rettangolo di luce proiettata fosse almeno 3cm piu` ampio del foglio di carta, con 12sec i negativi sulla perpendicolare venivano seposti correttamente, mentre per il bordo piu` esterno me ne servono 30sec.
Ovviamente sui negativi non risulta questa differenza di esposizione, questi ispezionati, appaiono abbastanza omogenei nella densita'.
Cosa puo essere successo?
La prima cosa che valutero` stasera e` se la testa dell'ingranditore e` in bolla, infatti dovendolo riporre quando non lo uso, smonto sempre la colonna dal piano, ma visivamente non sembrava che ci fosse un disallineamento.
Poi effettuero` una pulizia interna della testa, in modo da eliminare eventuale polvere dalla lampada, specchio e condensatore, ma non credo che sia questo il problema, visto che sta sempre in un armadio al riparo.
Diminuiro` la gradazione del filtro di contrasto, riportandolo a 2, questo mi dovrebbe un po` aiutare, il diaframma fa qualcosa al riguardo, non dovrebbe giusto?
Avete cosigli al riguardo?
Potendo gli ingranditori variare l'altezza della colonna (l) e la messa a fuoco (d) (distanza tra lente e portanegativi, in questo caso vuota) si puo` ottenere la stessa area di illuminazione variando l e d. Puo` esserci differenza di illuminazione in questi casi?
Grazie per i suggerimenti
J.
prima di tutto mi scuso per la latitanza dal forum di questi ultimi mesi: non ci sono particolari motivi al riguardo, semplicemente non trovo tempo per seguirlo con costanza.
Ierisera, avendo sperato che le pioggerelle gironaliere avessero fatto abbassare le temperature adeguatamente, mi sono azzardato ad assemblare la mia camera oscura, al solito nel bagno di casa.
Purtroppo il termometro segnava un impietoso 31 e dopo un paio di orette, ho dovuto abbandonare.
Ho provato a fare dei provini a contatto, ma mi sono imbattuto in un problema che prima non avevo mai sperimentato, e quindi vi scrivo per chiedere consiglio su come agire.
Di solito sono solito fare cosi`: non tolgo i negativi dalla busta di archiviazione, che e` trasparente, uso un foglio 24x30 di carta politenata, una lastra di vetro per premere sui negativi e con l'ingranditore (ho un durst 370) espongo.
Normalmente uso una carta a gradazione fissa 2, ma a questo giro avevo comprato una carta a gradazione variabile che ho usato montando un filtro a gradazione 3.
Il problema che ho riscontrato e` una vistosa differenza di esposizione tra il centro del foglio e il margine esterno piu` lontano.
Roba di piu` di uno stop, ovvero esponendo con il 50mm a F5.6 (max F2.8), da una altezza tale che il rettangolo di luce proiettata fosse almeno 3cm piu` ampio del foglio di carta, con 12sec i negativi sulla perpendicolare venivano seposti correttamente, mentre per il bordo piu` esterno me ne servono 30sec.
Ovviamente sui negativi non risulta questa differenza di esposizione, questi ispezionati, appaiono abbastanza omogenei nella densita'.
Cosa puo essere successo?
La prima cosa che valutero` stasera e` se la testa dell'ingranditore e` in bolla, infatti dovendolo riporre quando non lo uso, smonto sempre la colonna dal piano, ma visivamente non sembrava che ci fosse un disallineamento.
Poi effettuero` una pulizia interna della testa, in modo da eliminare eventuale polvere dalla lampada, specchio e condensatore, ma non credo che sia questo il problema, visto che sta sempre in un armadio al riparo.
Diminuiro` la gradazione del filtro di contrasto, riportandolo a 2, questo mi dovrebbe un po` aiutare, il diaframma fa qualcosa al riguardo, non dovrebbe giusto?
Avete cosigli al riguardo?
Potendo gli ingranditori variare l'altezza della colonna (l) e la messa a fuoco (d) (distanza tra lente e portanegativi, in questo caso vuota) si puo` ottenere la stessa area di illuminazione variando l e d. Puo` esserci differenza di illuminazione in questi casi?
Grazie per i suggerimenti
J.
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