M F P ha scritto:Quello che indichi è un processo tipografico per arrivare a stampe di dimensioni tali che occorrerebbe un ingranditore non indifferente...tuttavia se ci si vuole fermate al 30X40 (che è già una stampa importante) un normalissimo ingranditore da 300 euro che copra fino al 6*9 è più che sufficiente...
Qui si torna al presunto minor costo della fotoelettronica...ossia il grande inganno che spolpa i fotoamatori...
Diciamo che la tua analisi è corretta. Tralasciando la CO (stampe e negativi provengono per la maggior parte da laboratorio o anche da laboratorio convenzionato con supermercato, ma con precise indicazioni di sviluppo e carta, proprio per contenere tempi e costi), il tutto ebbe inizio dalla visione delle stampe in grande formato, da ingranditore, di Newton a Berlino. Semplicemente favolose, e, roba da tenerne conto, immediatamente riconoscibili come stampe da ingranditore, non c'è niente da fare. Gli "attrezzi" già li avevo, eredità del lavoro precedente.
m f p ha scritto:Lorenzo solo a titolo informativo per Softbox potresti fare una stima dei costi (incluso il tempo da dedicare) per arrivare a quel risultato?
Non dimenticare che vorrebbe partire da uno scanner da 40 euro...
Se si intende fare un lavoro
serio, la scansione va fatta fare fuori, il top rimane sempre lo scanner a tamburo, ma alla fin fine, sapendo cosa scegliere (e i negativi MF si vedono benissimo), si può fare anche questo processo da soli, e ora, ogni tanto lo faccio, ma non passo sotto ingranditore tutti i negativi (uso un Durst M700, ma avevo anche un ingranditore polacco Krokus anni '70, poi rivenduto).
Utilizzo per linearizzare e caratterizzazione base della carta/stampante un software EFI con spettrofotometro XRite (Pulse DTP20), quindi rifinisco il profilo tramite interventi via Color Manager (modulo EFI) e soprattutto i valori differenziali nei canali *a e *b per stabilire il bianco carta: Costo dell'EFI non lo dico (la suite completa va sui 6.500 euro, ma esiste una versione Express da 1.500, lo spettrofotometro al tempo lo pagai 600 euro usato, oggi forse si trova forse no, ma uno spettrofotometro va sui 1.000).
ColorPort è gratuito, ma è un sw anziano, ma il bello è che permette di creare dei target in linguaggio .xml che possono essere misurati con il Pulse (questo spettrofotometro necessita del TID e di un proprio formato di patches). Qui è il tempo: aperura senza gestione colore in Ps, misurazione valori in Lab e copia su ColorPort, uno a uno).
Dopo aver calibrato la stampante, uso QTR con i valori di curve letti (partendo da una base diversa delle curve - una curva raw per tipo di carta (cotone-baritata-politenata-glossy) la ho sempre disponibile, ma anche questo lavoro mi è costato molto tempo e carta buttata... Per stabilire il TIL, il Dmax e gli inchiostri coinvolti, perché ogni carta combinata con la mia stampante ha un proprio carattere, e anche difetti.
Dopo aver fatto tutto, creo il profilo RGB per il softproofing sempre col modulo di QTR, faccio provino su formato piccolissimo, eventualmente riapro e rilinearizzo il valore L e riaggiusto il profilo ICC via Color Manager, riaggiusto il punto di bianco. Infine, pur potendo stampare anche direttamente da QTR, preferisco farlo con Photoshop, in quanto un ritocchino finale tramite le curve di inchiostrazione règolano al massimo possibile il risultato ottenibile.
Infine invio la foto al Job Monitor di EFI... Riprovino piccolo regolando la gestione colore nell'eventualità fosse necessario.
Utilizzo il Job Monitor del server di stampa a questo punto soltanto per via delle dimensioni che posso regolare a piacimento senza le sorprese che può dare il driver di Epson, ma se sono misure canoniche senza particolari tagli, posso usare direttamente anche PS.
Un gran lavoro, noioso per le prime parti (letture, tante, prove, tante, errori, tantissimi), ma una volta stabilito il tutto, gioia.
Ciao
Lorenzo