LINEARIZZAZIONE-> CALIBRAZIONE -> CARATTERIZZAZIONE
Facendo un paio di passi indietro, la prima domanda che devo farmi riguarda la risposta della mia macchina di stampa sui divfferenti mediatypes. I mediatypes altro non sono che i substrati della carta su cui voglio stampare le mie fotografie. Ogni carta possiede delle caratteristiche univoche quando messa in relazione alla mia stampante. Ecco che un substrato in solfato di bario (le carte baritate) hanno un livello di adsorbenza diverso dalle carte cotone, assorbiranno meno inchiostro quando asciugate, per cui posso limitare la fuoriuscita dell'inchiostro facendomi risparmiare un bel po' di soldi. Per raggiungere questo, devo valutare i canali singoli. Anche man mano che il foglio esce dalla stampante: posso verificare direttamente se ci sono delle parti "allagate" (cioè se la stampa esce "bagnata") oppure se oltre un certo limite non viene raggiunta ulteriore saturazione di quel colore, per cui è inutile farle gettare ulteriore inchiostro dopo quel limite.
Questa è la risultante dopo lettura. Quel "serpente" a un certo punto si allarga, ed è lì che è il limite di inchiostrazione, a ridosso di quello, per non perdere comunque il colore nei punti più scuri.
Per inciso: si tratta di una parte del processo di profilatura di una carta baritata di 305gr/mq, per il colore, per cui utilizzo un vecchio, ma sempre molto efficace, software, concessomi anni fa in regalo da una tipografia.
Il processo di linearizzazione passa poi alla verifica di linearità di risposta del singolo canale: il gradiente che passa dal bianco al nero o dal bianco al ciano ecc. deve essere, appunto, graduale, senza scalini, riportando pertanto tutti i toni possibili che quella combinazione carta-inchiostro possa riprodurre.
Il terzo punto riguarda il TIL (Total Ink Limit), il massimo punto di annerimento del nero, valore dato in percentuale al 400%; con la mia macchina potrei raggiungere quel punto fermandomi molto prima, per esempio al 280%, anche in questo caso risparmiando un bel po' di inchiostro.
Infine la neutralità. Nello spazio CMYK che consideriamo per la stampante (gli inchiostri Light contribuiscono comunque!) in tal caso vengono considerati il CMY e il CMYK, il che ci aiuterà a valutare l'effettiva neutralità e il suo avvicinamento al nero, in quanto il nero (in quadricromia) è un inchiostro aggiunto e la sommatoria di C+Y+M restituisce una tinta marrone scura, calda, ma non nera, detto bistro (da antica mescolanza di giallo, blu e rosso, un colore indefinito ma molto amato in pittura).
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