Beh, volendo essere dei puristi a tutti i costi e anche un po' pignoli, l'unica cosa che si avvicina alla "vera" fotografia è la diapositiva a colori, in quanto non manipolabile (essendo il negativo oggettivamente inverso alla normale visione e comunque soggetto a manipolazioni nella successiva fase di conversione e il BN gravato da convenzioni interpretative su ortocromatismo, pancromatismo, ecc.), ma è un discorso scivoloso che a mio parere ci porta poco lontano.
La fotografia elettronica è una realtà da un pezzo e da una ventina d'anni è anche alla portata del comune fotografo e anche i mezzi di presa si sono moltiplicati a dismisura: ormai i moderni cellulari anche di fascia nemmeno troppo alta sono diventati delle macchine fotografiche tascabili in grado anche di telefonare, che producono immagini a risoluzioni elevatissime da fare invidia ad apparecchi professionali dal costo di migliaia di euro (il Huawei P20pro, ad esempio, che è un apparato di medio prezzo, circa 500,00 €, ha una fotocamera da 40mp+20mp) e di qualità sempre migliore e comunque molto alta, il numero dei "fotografi" più o meno consapevoli è passato da qualche milione a qualche miliardo, siamo letteralmente inondati da immagini di ogni genere (incredibile a dirsi anche di gattini, vadalà...
), ma quel minimo di educazione e di applicazione per leggere, anche superficialmente, una foto o un'immagine è rimasto appannaggio dei soliti (troppo) pochi.
Il rischio di sentirsi un'élite è alto (e, diciamola, anche un po' giustificato dalla sesquipedale ignoranza che si incontra in giro in merito all'argomento), voglio dire, la cosa di cui parla Smargiassi nel suo articolo è compresa solo da un numero limitato di coloro che oggidì si definiscono fotografi (anche dotati macchinetta fotografica non solo quelli con lo smartofono) e di questi: a) sono sicuro che alla gran parte non frega una cippa; b) del rimanente credo che i più lo considerino la scoperta dell'acqua calda (commendevole cosa, peraltro); c) direi che resta una minoranza della minoranza che se ne preoccupa, ma che rischia di diventare cieca...
Riccardo.