Non esistono foto solo interpretazioni

[Lorenzo]

Riccardo, il Referente di una fotografia è il soggetto fotografato. Parti da questa premessa e la visione espressa da Massimiliano diventa chiarissima.

La mia digressione su questo aspetto è dovuta al fatto che mi trovo profondamente concorde con questo assunto, che, ahimè, va a demolire, fortunatamente, la grande maggioranza delle milionate di immagini stupefacenti che tutti i santi giorni ci martellano...
Anche se avrei qualche remora a dare la colpa a Barthes di tutto questo.

[m f p]

Barthes parte dalla teoria surrealista...non inventa nulla...al limite si incarta piu' volte e poi non ne sa come uscirne a meno del noema "e' stato"... e 'sticazzi
Il problema e' che qualche danno lo ha creato..."sto guardando gli occhi che hanno visto l'imperatore" (sottintendendo "e loro guardano me e questo avverra' per sempre")...mentre in realta' stai solo guardando una fotografia che dialoghera' con l'osservatore in modo diverso a seconda di chi sara' l'osservatore...ed e' questa la forza delle fotografia

[Lorenzo]

La Camera Chiara se non sbaglio è del 1980, la Fotografia a quel tempo non remoto era già ampiamente affermata in tutti i generi che anche oggi pratichiamo, e magari quello che ha fatto Barthes è semplicemente stato solo il fatto di aver messo per iscritto una responsabilità non esistente per il fotografo, magari riguardando le foto dei nonni deceduti (o della mamma) e incensando il fotografo di meriti per aver ripreso i familiari ora non più presenti.
Il pubblico generico non legge Barthes, è facile che l’istinto scateni emozioni e che il fotografo stesso prenda i meriti di tali emozioni provocate alle persone e di questo riempie il proprio ego

[m f p]

In realtà la Camera Chiara vorrebbe essere piu' un saggio di semantica che pero', a mio parere, parte da un assunto superato: il referente è sempre presente in una fotografia e aderisce ad essa (che sia presente o dice il termine stesso, referente). Fa quindi coincidere percezione retinica e immagine mentale, negando valore alla rappresentazione. Il punto errato sta proprio qui: nega la rappresentazione soggettiva, ossia il dialogo tra la fotografia e chi la osserva.
Dal punto di vista semantico e' come se facesse coincidere indice e icona...e anche questo non e' corretto (ne abbiamo gia' parlato...l'indice attiva l'immagine mentale, l'icona la esclude )
Per questo motivo lo ritengo reazionario e superato

[martirio]

beh ma scusa il punctum è propri il dialogo tra chi osserva e la foto,

[m f p]

ap-punctum
il punctum barthesiano e' esattamente la pretesa di potere ovvero il poter controllare tale reazione emotiva...perche' in una foto il punctum lo puoi mettere un po' dove vuoi e quindi autorialmente pretendere il potere
il punctum e' un conflitto percettivo, attrae lo sguardo distogliendolo da dove vorrebbe (soggettivamente) cadere
la teoria di Barthes come un qualcosa fuori controllo non regge...

[petrofilo]

Tanto per rinfocolare la discussione
http://smargiassi-michele.blogautore.re ... -euridice/

[m f p]

Smargiassi mi piace...lo incontrai al Photolux dove facemmo Sacro e Profano

Però questo articolo è un po' off topic rispetto all'argomento iniziale...diciamo che sta meglio nel filone critico di "La camera chiara"

[Lorenzo]

Anch’io apprezzo gli articoli di Smargiassi, tuttavia qualche volta mi pare che voglia cavare sangue dalle rape, per riempire spazi. Questo forse mi pare uno di quei casi.

[petrofilo]

Al netto di una certa predisposizione al ragionare sul sesso degli angeli.. la constatazione per cui una raccolta di foto reportagistiche, astratte dal loro contesto originario, possa perdere o travisare il suo messaggio iniziale non è banale. Smargiassi mi pare la consideri una conseguenza negativa, sebbene inevitabile. Max, invece, la pensa al contrario (la pretesa autoriale come esercizio di potere). Però, in effetti, forse siamo ot.

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