Max, quello di Rossini che ho citato è un aforisma che gli hanno attribuito e che non combacia troppo col personaggio, che a suo modo era sì caustico ma
lo era con chi gli faceva o poteva fargli ombra e che, in ogni caso, era titolato a dare dei giudizi (che nel caso gli sarebbero stati richiesti), perché a mio
parere non è vero che uno
vale uno (è la consolazione delle nullità) , ma questo è un altro discorso, sto divagando.
Poi non so se manchi la curiosità di cercare nuovi autori con nuove idee... Chi si reinventa mago delle Polaroid, che fa una foto quando capita con un banco
ottico a pellicola, chi si da al BN con una vecchia Leica, chi fa fotografia digitale di qualità generalmente tende ad imitare la pellicola e sono questi che vanno
alle mostre e che piacciono, anche a me e a te, via...
Idee nuove espresse con i nuovi rivoluzionari mezzi digitali (ché tali sono, rivoluzionari, che piacciano o meno) tendono un po' a latitare, si rifà il vecchio. Non
sempre è male (voglio citare un altro musicista e qui la frase è autografa: Giuseppe Verdi, interpellato per assumere la direzione del conservatorio di Napoli,
per secoli uno dei più rinomati del mondo e che aveva modificato il corso degli studi con scarso successo e cercava in un allora già famosissimo Verdi un motivo
di rilancio, rifiutò la proposta ed ebbe a scrivere fra l'altro nella lettera di rifiuto: "Tornate all'antico e sarà un progresso"), ma farlo sempre è male. Insomma,
può darsi che non cerchiamo o non abbiamo abbastanza curiosità per scoprire nuovi fenomeni della fotografia, ma di sicuro è diventato n volte più difficile
emergere dall'oceano di immagini che quotidianamente ci sommerge, quando una volta quell'oceano era solo un lago.
Riccardo.