Robert Frank's America

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Lorenzo

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Messaggio 15/04/2019, 15:59

Re: Robert Frank's America

Rigoletto ha scritto:E poi basta, che stiamo diventando un po' noiosi... :D


Ma anche no, Riccardo. yes|

Voglio però tirare le orecchie un po' a tutti e due, perché le vostre parole, mi sembra, vorrebbero trovare un limite a quella che è la creatività. Tu Riccardo scrivi che 'ormai è tutto finito e tutto si è visto', mentre Max si sofferma sul punto fondamentale che non è il mezzo che esprime la comunicatività di quanto realizzato da un autore (corretto, per me), ma quello che realizza.E in questo Sugimoto non propone secondo me novità.
Mi premerebbe sottolineare un antefatto non da poco: il nostro Paese è in fondo alla lista mondiale dei paesi con una economia di crescita. E cosa c'entra, direte voi? C'entra, c'entra, perché, sarà un caso o no, in altri Paesi (europei) ho potuto visionare mostre che qui da noi nessuno andrebbe a vedere e quindi il business art italiano non vi investe. In primis: i 3 MMK a Berlino, forme d'arte in tutte le salse (non solo foto) che concorrono a un tema, oppure la Coleçao Berardo a Lisbona (in tema del "Quel Amour"), tra cui c'erano anche... Date un'occhiata qui: http://en.museuberardo.pt/exhibitions/quel-amour

Oppure mi viene a mente, sempre a Lisbona, l'LX Factory, dove realizzazioni CGA (vendute a caro prezzo, ma, almeno alcune, meravigliose) stanno accanto a un ben fornito shop di tele e pennelli... Non limitate la creatività dell'essere umano come artista, a patto che abbia qualcosa da comunicare, perché uno dei nostri problemi, credo, è l'essere rimasti proprio ai tempi della Traviata... Che il business art italiano ripropone anche come modernità, presentando vecchie cariatidi come... Il Volo... Ben sapendo cosa è Bocelli e compagnia.

A Peccioli c'è un piccolo museo, visitabile gratuitamente, con acqueforti di notevoli autori moderni e postmoderni, ma, vuoi per l'ubicazione, o vuoi per mera ignoranza, è abbastanza snobbato. E sì, perché comunque si va a vedere McBoring...
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petrofilo

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Messaggio 15/04/2019, 17:56

Re: Robert Frank's America

Sono abbastanza d'accordo con te Lorenzo. Anche se non credo che sia tanto il PIL che fa la differenza. Esistono paesi africani con una ricchezza pro capite bassissima in cui si sperimenta moltissimo nelle arti figurative ma pure nella letteratura. Quindi convengo con Max, il mezzo non conta. Sospetto che in Italia siamo ancora troppo influenzati da modelli estetici classici, cui ci rifacciamo sempre al momento in cui produciamo o guardiamo (fotografia, nel nostro caso). La componente emozionale (strettamente legata alla comunicazione) ma pure quella concettuale è quasi sempre in secondo piano. Il business art semplicemente asseconda questa tendenza, con scarso coraggio e senza prendersi troppi rischi.

Quindi meglio un Salgado e un McCurry che almeno si va sul sicuro. Poi lasciamo fare se fra le tante e pregevoli foto di Genesi poche (e riconoscibili) sono veramente scaturite dal suo occhio in fase di scatto...

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Rigoletto

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Messaggio 15/04/2019, 22:01

Re: Robert Frank's America

Ok, il mezzo non conta... Allora, da qui in avanti, tutti con una instamatic, lasciare a casa tutti i bei giocattolini tecnologici, il fior fiore degli obiettivi (quel Summicron, quel Summilux) non potrà farci che bene. Potremo pensare ad esprimere quello che abbiamo dentro di noi senza la necessità di una certa specifica focale perché se no ci ingarbuglierebbe la mente... Ma siete seri? E tutti quei bei commenti su come il cinema abbia potuto giovarsi dalle riprese effettuate con le moderne fotocamere? E Kubrik, con i suoi obiettivi superluminosi sottratti addirittura alla NASA per girare senza luci artificiali le scene in interni di Barry Lindon? Ha espresso qualcosa oppure è solo sfoggio di tecnologia? Che facciamo? Dimentichiamo tutto e lo buttiamo nella spazzatura tanto il mezzo non conta? E la sopraffina tecnica compositiva di un Dvořák (per citare un compositore caro a Max) cos'è se non un mezzo (il SUO mezzo) usato per esprimere il suo proprio genio? Io non ho mai creduto al naturale prorompere dell'arte da un "corpo selvaggio", per esprimere bisogna avere le capacità per farsi capire che spesso, molto spesso, passa per avere la capacità di usare un mezzo tecnologico, magari più evoluto (un pianoforte) invece di un altro simile ma meno evoluto (un clavicembalo).
Guardate che anche per scrivere un racconto (cimento quanto mai arduo) si ha bisogno di mezzi e in questo caso sarà la lingua espressa tramite un linguaggio. Non confondiamo la parola "mezzo" con un oggetto tecnologico, "mezzo" è anche la capacità di disegnare, colorare, saper usare un linguaggio (scritto, figurativo, musicale), tutti mezzi (in particolare quello scritto) che non mi appartengono, evidentemente, se no saprei farmi meglio comprendere da voialtri lazzaroni... :mrgreen:

EDIT: E sì, Lorenzo, la creatività è limitata dalla tua capacità di dominare il mezzo che ti serve per esprimere quella specifica creatività. Tu non sai quanto io sia bravo a fotografare prima di scattare... yes|

P.S. Vorrei esprimere qui, dove si parla (indegnamente, per quanto mi riguarda) di arte e creatività, il mio profondo dispiacere per la distruzione della cattedrale di Notre Dame. Non tanto per il tempio cattolico in se, ma per quello che in circa settecento anni ha rappresentato per la storia di questo continente... Mannaggia, se ci si mettono pure i francesi...
Riccardo.
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petrofilo

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Messaggio 15/04/2019, 22:09

Re: Robert Frank's America

Rigoletto ha scritto: Non confondiamo la parola "mezzo" con un oggetto tecnologico, "mezzo" è anche la capacità di disegnare, colorare, saper usare un linguaggio (scritto, figurativo, musicale), tutti mezzi

Su questo posso convenire, Rick. Ma può tranquillamente valere per una istamatic. Messa in mano ad uno che sa cosa vuole dire ne tirerà fuori il meglio (le polaroid di Newton o quelle di Wim Wenders, tanto per fare due esempi lampanti)...


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Rigoletto

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Messaggio 15/04/2019, 22:24

Re: Robert Frank's America

petrofilo ha scritto: ---------- Ma può tranquillamente valere per una istamatic. Messa in mano ad uno che sa cosa vuole dire ne tirerà fuori il meglio (le polaroid di Newton o quelle di Wim Wenders.........


Ma non c'è dubbio! Ma converrai anche che quello che Wenders e Newton hanno potuto esprimere con le loro Polaroid è legato strettamente al mezzo che hanno usato, e che, ad esempio, quando Newton, da par suo, ha preso in mano un banco ottico il risultato è stato diverso, ottimo anch'esso ma diverso. Con mezzi diversi ha espresso cose diverse ed essendo in grado di maneggiare indifferentemente con maestria il piccolo ed il grande, i risultati sono stati eccellenti comunque.
Riccardo.
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Messaggio 15/04/2019, 22:33

Re: Robert Frank's America

Rigoletto ha scritto:
petrofilo ha scritto: ---------- Ma può tranquillamente valere per una istamatic. Messa in mano ad uno che sa cosa vuole dire ne tirerà fuori il meglio (le polaroid di Newton o quelle di Wim Wenders.........


Ma non c'è dubbio! Ma converrai anche che quello che Wenders e Newton hanno potuto esprimere con le loro Polaroid è legato strettamente al mezzo che hanno usato, e che, ad esempio, quando Newton, da par suo, ha preso in mano un banco ottico il risultato è stato diverso, ottimo anch'esso ma diverso. Con mezzi diversi ha espresso cose diverse ed essendo in grado di maneggiare indifferentemente con maestria il piccolo ed il grande, i risultati sono stati eccellenti comunque.
Certamente, dunque quello che conta è chi sta dietro il mezzo e la sua abilità nello sfruttarlo per ciò che è la sua natura. Magari in modo originale, a volte geniale. In definitiva sono tempi e diaframmi, a volte pure in totale automatismo...

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Re: Robert Frank's America

Il mezzo, di per sé, non serve a niente: hai voglia ad essere un retore di prima classe se poi ti vergogni a parlare in pubblico. :D
Riccardo.
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Re: Robert Frank's America

Rigoletto ha scritto:Ok, il mezzo non conta...

EDIT: E sì, Lorenzo, la creatività è limitata dalla tua capacità di dominare il mezzo che ti serve per esprimere quella specifica creatività. Tu non sai quanto io sia bravo a fotografare prima di scattare... yes|





No, non è così. Stai ragionando "a posteriori" in questo modo, della serie: «Se non l'avesse avuto, non l'avrebbe fatto». Invece l'ha fatto sfruttando semplicemente quello che al momento aveva a disposizione, perché nella sua mente ha girato il pensiero che per farlo poteva usare quel preciso strumento, e ti dirò che non starei a mescolare le carte eccessivamente fra lingua, macchine fotografiche e tecnologie musicali. Si fa con quello che c'è a disposizione, ma il merito è di pensare di farlo, non con cosa. Se Kubrik ha pensato di girare certe scene in un certo modo è perché ha pensato che poteva farlo, ma se non c'era lo strumento avrebbe fatto in altro modo e Barry Lindon sarebbe risultato comunque un capolavoro.
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Messaggio 16/04/2019, 10:31

Re: Robert Frank's America

Rigoletto ha scritto:quello che Wenders e Newton hanno potuto esprimere con le loro Polaroid è legato strettamente al mezzo che hanno usato, e che, ad esempio, quando Newton, da par suo, ha preso in mano un banco ottico il risultato è stato diverso, ottimo anch'esso ma diverso


ne sei così sicuro? dal punto di vista della sua estetica sia le polaroid che le altre foto di Newton non cambiano di una virgola...

Rigoletto ha scritto: la creatività è limitata dalla tua capacità di dominare il mezzo che ti serve per esprimere quella specifica creatività


ed ecco la teoria surrealista (la scrittura automatica) che torna a galla... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Riccardo il discriminante è se si ha qualcosa da dire oppure no...nel primo caso il risultato sarà indipendente dal mezzo, nel secondo si andrà solo a cercare la nitidezza ai bordi e quante linee si risolvono per mm...

Ti porto un altro esempio: Trent Parke... la sua estetica dipende dal fatto che usi sempre e solo la pellicola invece che qualche altro strumento? voi toscani dite " 'na sega"...

purtroppo la teoria surrealista è sempre ben (troppo) presente anche se nei fatti è già stata ben superata da tempo...la capacità di controllare il mezzo (la "scrittura automatica")...la retorica del momento come solo significante in fotografia... ecc. ecc.

Rigoletto ha scritto:Allora, da qui in avanti, tutti con una instamatic, lasciare a casa tutti i bei giocattolini tecnologici, il fior fiore degli obiettivi


magari....così forse si vedrebbero più fotografie ;)
Le fotografie non hanno voce ma parlano...se non parlassero sarebbero delle cretinaggini...se le fotografie non comunicano qualcosa di vero si possono buttare nella spazzatura (L. Carmi)
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Rigoletto

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Re: Robert Frank's America

m f p ha scritto:...........

Riccardo il discriminante è se si ha qualcosa da dire oppure no

.........


Beh Max, in questa discussione credo lo si dasse per scontato... ;)

Ah, io non so 'na sega delle teorie surrealiste (né di qualunque altra teoria, beninteso) mi baso, nelle mie osservazioni/deduzioni, semplicemente su
quello che vedo e filtro "secondo me". Io non ho teorie da sostenere oltre il mio punto di vista.
E sinceramente non so da dove deduci che il creare secondo gli strumenti che si hanno e il dominio che si ha su di loro porti alla "scrittura automatica".
Per me è l'esatto opposto perché la consapevolezza è tutto fuorché automatica, vedi te... :P

E comunque siete liberissimi di creare con quello che vi pare anche se non lo sapete usare, magari esce qualcosa di divertente. :mrgreen:
Riccardo.
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