Sacro & Profano - 300

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Rigoletto

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Messaggio 20/12/2015, 14:59

Re: Senza Titolo - 300

Modo pedante on

L'ombra rappresenta sia una croce che uno spadone con elsa cruciforme, arma "cristianista" quanto poche. L'elsa con quella forma é assolutamente non ergonomica nell'uso ma di una forza simbolica evidente ed era l'arma usata dai cavalieri crociati, almeno nei libri, preferendo essi di solito una più maneggevole, efficiente e leggera scimitarra (predacdi guerra) o una spada meno ingombrante. Quindi l'autore rappresentando una croce a forma di spadone da crociato (o viceversa) disegnato da e con l'utilizzo un super-culo (sezione corporale assolutamente tabù, seconda solo alla controparte frontale) che, speriamo per l'autore non abbia esaurito il suo compitocdopo questo scatto, coglie in pieno il tema imposto per la mostra "sacro e profano", per lo meno dal punto di vista della cultura cristiana, con una foto che non necessita di commenti compresi i due o tre discorsi a bischero dello scrivente.

Modo pedante off

Questa foto ha riscosso unanimi consensi (anche quando non é piaciuta o ha sollevato dubbi sul suo buon gusto, situazioni peraltro auspicate dall'autore) fino alla censura, perlomeno parziale, subita.
Riccardo.
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francesco sestili

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Messaggio 20/12/2015, 19:02

Re: Senza Titolo - 300

Difficile trovare un'immagine che onori il titolo (si, quello sul quale sempre insisto) in maniera più esemplare: sacro e profano. Mia interpretazione: se 300 non si fosse dovuto piegare ad una necessità tecnica :D sarebbe stata la perfezione. Alludo all'accavallamento dei polpacci che rovina una fantastica simmetria; purtroppo indispensabile per non perdere nell'immagine la punta della lama della spada del crociato. Di quella si tratta secondo me; attendo conferma dall'autore sullo stratagemma, non sulla croce come alternativa.
And therefore never send to know for whom the bell tolls. It tolls for thee (John Donne)
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300

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Messaggio 21/12/2015, 1:09

Re: Senza Titolo - 300

Anzitutto ringrazio tutti per gli apprezzamenti e mi lusinga l’esser stato oggetto delle attenzioni del Dick... e approfitto per chiarire alcuni punti.

Da sempre poco amante dei titoli confesso che questa volta avevo originariamente in mente proprio “sacro & profano”… salvo poi essere assalito dal tarlo del dubbio di cambiarlo con un poco tipografico simbolo "✝" in grado di guidare maggiormente la percezione dello spettatore. Alla fine, come spesso mi accade in questi frangenti, ho scazzato restando fedele alla mia linea menefreghista e lasciando l’ulteriore onere agli organizzatori di inventarsi qualcosa.

Della “spada” mi sono subito accorto osservando le immagini sul monitor. Non era un effetto voluto, anzi, inizialmente infastidito - la spada porta con se’ una simbologia fallica che avevo il timore potesse spostare i binari dell’interpretazione dell’immagine verso una destinazione che non le appartiene - ho finito poi per lasciare tutto così sia per quel qualche rimando cristiano e sia perché si tratta di un effetto difficilmente eliminabile.
Comunque, giusto per completezza di informazione e per chiarire le intenzioni riporto le duerighe di sinossi richiestemi a corredo.

"L’immagine proposta tenta di personificare l’indissolubilità del sacro dal profano correndo proprio lungo i binari della coesistenza degli opposti: carnale e spirituale, luce ed ombra, concreto ed astratto."


Inizialmente pensata ed anche realizzata con quella fantastica simmetria cui si riferisce Francesco, ho finito con il preferire questa versione venuta fuori per errore. Riguardando le immagini ho trovato questa molto più “fotografica”… meno costruita pur conservando lo stesso ed identico effetto. Ad oggi mi sento di affermare che la foto è in quel polpaccio sovrapposto.



Infine, per quanto riguarda le polemiche e la parziale censura che ha accompagnato la mostra chiudo riportando anche qui le considerazioni fatte con gli organizzatori in occasione della mia visita: ovviamente speravo che l’immagine smuovesse qualche animo, ma mi ha sorpreso il fatto che una foto, che in realtà nulla ha di sacrilego, per il solo contenere un nudo in quel contesto abbia fatto passare in sordina le immagini di Vito (stradon) dal quale mi sento usurpato del titolo di vero irriverente della mostra.

Di nuovo grazie a tutti… per tutto.
"Vulgar and distasteful"
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Lorenzo

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Messaggio 21/12/2015, 16:55

Re: Senza Titolo - 300

Mi piacerebbe e vorrei sottolineare la frase di Giovanni:

300 ha scritto: Infine, per quanto riguarda le polemiche e la parziale censura che ha accompagnato la mostra chiudo riportando anche qui le considerazioni fatte con gli organizzatori in occasione della mia visita: ovviamente speravo che l’immagine smuovesse qualche animo, ma mi ha sorpreso il fatto che una foto, che in realtà nulla ha di sacrilego, per il solo contenere un nudo in quel contesto abbia fatto passare in sordina le immagini di Vito (stradon) dal quale mi sento usurpato del titolo di vero irriverente della mostra.


Anche secondo me stanno così le cose. Le foto di Vito sono dissacranti, mentre lo scatto di Giovanni non lo vedo dissacrante.
Mi preme anche aggiungere una considerazione, probabilmente del tutto personale: cosa è il Sacro e cosa sia il Profano. Ruotando attorno a questi concetti, ho notato che il Sacro è stato indissolubilmente legato al concetto religioso e di fede; tanto che per molte serie lì in mostra, anche di fotografi "famosi" sonmo state relative esclusivamente a questo concetto, mancando del profano.

Ma devo personalmente significare che il concetto stesso di Sacro può essere insito in qualsiasi aspetto della sfera personale: anche un gatto domestico può essere Sacro, o un cane, o anche un'auto, se lo sono per l'essere umano che gli è vicino; questa diversificazione mi serve anche per spiegare a chi non l'ha capita la mia serie delle tre foto (e a giudicare dalle parole del video, sembra abbia messo in mostra qualcosa di ultraterreno), e cioè il fatto che il Bambino deve essere Sacro per una madre, mentre una madre che preferisce la realizzazione della propria persona anche uccidendo il proprio figlio, per me, è dissacrante.
Lo stesso concetto del dissacrante in una città come Lucca, profondamente credente, applicato alle foto di Vito, se queste si fossero trovate accanto alla famigerata foto di Serrano, sicuramente avrebbero sortito la stessa sorte di censura, in un Paese bigotto come il nostro.

Lorenzo
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petrofilo

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Messaggio 21/12/2015, 17:19

Re: Senza Titolo - 300

Lorenzo sono abbastanza d'accordo con quanto dici, come del resto già espresso nel topic aperto da m f p sul Photolux.
Aggiungo che, se è ormai assodato quanti sacri (dunque quanti profani) coesistano ormai nella società occidentale (e perfino nella cattolica Italia), a me sembra che la fotografia presentata a Lucca, fatta eccezione per la nostra collettiva, ancora non li abbia recepiti.

Ps. Detto questo potresti esplicitare meglio il sacro e profano nella tua serie che anche a me è sfuggito ...?
All the technique in the world doesn't compensate for the inability to notice
E. Erwitt
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Lorenzo

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Messaggio 21/12/2015, 19:01

Re: Senza Titolo - 300

petrofilo ha scritto:Ps. Detto questo potresti esplicitare meglio il sacro e profano nella tua serie che anche a me è sfuggito ...?


Le parole di Yumi Goto che scelse una di queste foto per la Darkroom Gallery:

Yumi Goto ha scritto: Juror's Statement:

In my selection of the still life photography submissions, I chose images where I found a visual narratives over experimental photographic technique. Sometimes too much artificial creativity in a photograph loses the viewers engagement. I normally like looking at stories with multiple images that have some visual elements rather than single images, but I saw potential from the submissions. In some cases, the single images illustrated many emotions and I could come up with questions and produce my own answers to the image. It's just like I am enjoying a Zen dialogue over the image. I could also define the meaning of the image without knowing the photographer's intention or how they want people to react to the photograph.


Su: http://darkroomgallery.com/ex67

Chi è Yumi Goto: http://www.emahomagazine.com/2012/09/th ... whisperer/
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stradon

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Messaggio 21/12/2015, 21:20

Re: Senza Titolo - 300

Ma guarda un po’! “…per il solo contenere un nudo in quel contesto abbia fatto passare in sordina le immagini di Vito (stradon) dal quale mi sento usurpato del titolo di vero irriverente della mostra.” (300)
E in tedesco: jo do schaugsch her! “Anche secondo me stanno così le cose. Le foto di Vito sono dissacranti, mentre lo scatto di Giovanni non lo vedo dissacrante.” (Lorenzo)
E in ladino: tlo ne capësces plu na manëcia! “Lo stesso concetto del dissacrante in una città come Lucca, profondamente credente, applicato alle foto di Vito, se queste si fossero trovate accanto alla famigerata foto di Serrano, sicuramente avrebbero sortito la stessa sorte di censura, in un Paese bigotto come il nostro.“ (Lorenzo)

Mi sento molto onorato del titolo che Giovanni mi ha appioppato, però allo stesso momento mi meraviglio molto dell’effetto che fanno le mie foto! Urca!

Io avevo solamente spostato il dualismo “sacro e profano” che molti vedono in verticale dall’alto dei cieli verso il basso delle cose terrene su un’asse orizzontale, un’asse temporale. Nelle foto ci ho messo i ricordi d’infanzia, di 50 anni fa, in un mondo contadino e montanaro, profondamente legato alla unica religione immaginabile allora, della quale ora sono rimasti in piedi solo pochi simboli sbiaditi, simboli e ricordi che sono andato a ricercare appositamente per la mostra e che non avevo in archivio.

Immagine

E li ho contrapposti a squallide foto attuali a colori che non ho cercato ma costruito avvicinandole solo formalmente alle immagini del passato.

E ci ho inserito tre volte me stesso (“IO” invece di “DIO”) come ulteriore contrappunto tra una religiosità vissuta socialmente nel gruppo e l’individualismo egocentrico attuale (vedi specialmente prima foto).
Forse da queste spiegazioni si riconosce il gioco che ho fatto coi miei ricordi e con le mie cicatrici guardando verso l’interno in me stesso e senza la minima intenzione di “dissacrare” qualcosa di religioso, piuttosto sarei disposto a sentire dissacrante l’approccio alla parte attuale delle foto. Ma come si potrebbe dissacrare qualcosa di talmente piatto che di sacro non ha mai avuto niente?

Comunque mi piace molto che siano uscite dal vuoto su MSCfoto di questi ultimi mesi una mostra e discussioni come questa! Penso che alla fine sia merito di Riccardo e Donato averci creduto e poi naturalmente di Giovanni che con una botta secca (anche se abbastanza morbida …) ha lanciato in moto una locomotiva che sembrava arrugginita!
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Rigoletto

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Messaggio 21/12/2015, 23:37

Re: Senza Titolo - 300

stradon ha scritto:...........
......................
.....................

E li ho contrapposti a squallide foto attuali a colori che non ho cercato ma costruito avvicinandole solo formalmente alle immagini del passato.

E ci ho inserito tre volte me stesso (“IO” invece di “DIO”) come ulteriore contrappunto tra una religiosità vissuta socialmente nel gruppo e l’individualismo egocentrico attuale (vedi specialmente prima foto).
............


Quest'ultima lettura (il contrasto tra IO e DIO, pur se più ormai un più banale dio) mi era completamente sfuggita e mi fa ulteriormente apprezzare il tuo trittico.

La conferma che a Lucca hanno esposto degli Autori e non dei semplici fotografi. :ok:
Riccardo.
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ccatullo

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Messaggio 22/12/2015, 12:10

Re: Senza Titolo - 300

Lorenzo ha scritto:Mi preme anche aggiungere una considerazione, probabilmente del tutto personale: cosa è il Sacro e cosa sia il Profano. Ruotando attorno a questi concetti, ho notato che il Sacro è stato indissolubilmente legato al concetto religioso e di fede; tanto che per molte serie lì in mostra, anche di fotografi "famosi" sonmo state relative esclusivamente a questo concetto, mancando del profano.

Ma devo personalmente significare che il concetto stesso di Sacro può essere insito in qualsiasi aspetto della sfera personale: anche un gatto domestico può essere Sacro, o un cane, o anche un'auto, se lo sono per l'essere umano che gli è vicino; ...

Non sono molto d'accordo .... ma probabilmente e' anche la mia una considerazione tanto personale quanto la tua.
Per me, che non credo in alcuna forma superiore, Sacro e' da attribuirsi, in questo ambito, al rapporto dell'uomo con cio' che e' trascendente .... nella mia visione, ovviamente, va letta come "cio' che lui crede sia trascendente". Declinato in tutte le possibili forme, dalle varieta' di trascendenze in cui si crede, ai modi in cui lo si fa, ai riti, all'abbigliamento, alle ricadute sociali, ecc ... E ovviamente cio' definisce, per opposizione, accostamento o quant'altro, il concetto di profano.

Naturalmente sono ben conscio che, nel linguaggio comune, spesso si definiscono sacre (e lo faccio io per primo) altre manifestazioni dei propri sentimenti: tu ne hai fatto qualche esempio, io potrei aggiungerne qualche altro, magari meno nobile (tipo l'attaccamento ad una squadra di calcio :D ). Ma, ripeto, in questo ambito, cioe' quello di una mostra fotografica sul sacro nella vita quotidiana, mi sembra un po' una diluzione del concetto, un volergli girare intorno, ...

Venendo invece alle foto di Vito, anch'io non avevo colto il contrasto tra IO e DIO che lui ci ha spiegato. Avevo invece colto, eccome, l'originalita' dell'idea e della realizzazione :ok:
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lagrana

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Messaggio 22/12/2015, 15:53

Re: Senza Titolo - 300

io subito ci ho visto una croce, alla spada sono arrivata dopo (ma tipo il giorno dopo). magari la collocazione iniziale della foto ha influito.
una signora anglosassone, con compagno e carrozzina, si è girata verso il compagno dicendo "it's a cross!", e mi pare proprio la foto fosse già stata spostata.
ma il tutto nulla toglie alla forza comunicativa di questo scatto di Giovanni, che avevo apprezzato anche per la mancata simmetria.
le foto proposte da Vito sono strepitose, sono semplicemente meno immediate e richiedono un'osservazione forse più prolungata e attenta (e non considero questo un difetto).
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