01/09/2020, 19:40 da ingenieux
Eccomi qua: ciao e prima di tutto grazie ragazzi per le vostre indicazioni, siete gentilissimi.
@Lorenzo: discorso tecnico, non è il mio pane, però hai chiarito l’equivoco (mio) di fondo e i miei sospetti.
Ho preso buona nota di quanto scrivi. Il mio archivio di scatti in digitale si può riassumere in foto scattate:
- con la Fuji (quasi tutti jpeg nativi, direi solo un 5% raw sviluppati con S7raw),
- con le Sony DSLR (70% jpeg nativi, il restante 30% sviluppato con C1-express per Sony).
Si evince che non mi sono mai impegnato nella post-produzione mentre sono più ancorato al prima, allo scatto, tempi e diaframmi, blocco AE e AF… insomma stile analogico. Tanto che non ho nemmeno PS.
Lo so, scattando soprattutto in jpeg mi perdo molto, ma non amo passare troppe ore sul pc a sviluppare: lo faccio con C1express quando proprio è necessario, mi limito al tentativo di riprodurre la scena nel modo più realistico possibile.
La mia nota sull’esposizione: avevo letto (forse proprio su questo forum, ma potrei sbagliarmi) che era necessario mandare in stampa foto sottoesposte di mezzo stop, per avere neri riprodotti correttamente.
DigitaPix: non mi ero fissato su questo laboratorio, semplicemente già tempo fa ne avevo letto bene su più siti, anche qui, e mi sembra ci fosse (e ci sia) una buona scelta di materiali e di prezzi.
Ad ogni modo: posso sempre provare a mettere dieci, venti jpeg su una chiavetta, aprirli sul pc di un mio amico canonista (!) che Photoshop lo usa, seguire le tue indicazioni e vedere che succede. Poi decido se spedire per la stampa.
@Tony: come puoi intuire da quanto sopra riguardo lo sviluppo, non mi sono altresì impegnato nella stampa, rivolgendomi di volta in volta, per le foto ricordo da consegnare a parenti e amici, a questo o a quel laboratorio. Ecco, a me basterebbe stampare le foto ricordo nei classici formati 13x18 o 15x20, magari per le più belle ci scappano dei 20x30. Però anche ora eviterei di mettere in piedi l’ambaradan, cercando di “delocalizzare” il processo di stampa. I costi online (di DigitalPix o chi per esso, non che mi sono fissato sul suddetto) mi sembrano comunque vantaggiosi, specie quando si vogliano stampare dalle 100 foto in su.
Poi, certo, non nascondo che “vedere nascere” la foto dopo che si è provveduto allo scatto, allo sviluppo, alla stampa, deve essere una soddisfazione. Faccio un esempio: nel periodo di “clausura” marzo-maggio, mia moglie ha acquisito le conoscenze per produrre dolci e pizze, ha acquistato i materiali e le materie prime (scelte accuratamente) per realizzarli e si è lanciata nella produzione casalinga. La crescita qualitativa è stata costante.
Morale: le torte vengono sequestrate da parenti e conoscenti, che procedono ad azzerarle in tempi inferiori ai 10 secondi netti, mentre in casa… non compriamo più pizze da asporto da sei mesi. E pensare che io nel citato trimestre le dicevo, come quel Direttore rivolto a Clint Eastwood:” Vedi? Questo è uno dei vantaggi di Alcatraz: si ha tutto il tempo per fare pratica”.
Buona serata e buona luce!
Giorgio