Io le fotografo così

[eViga]

Su suggerimento Francesco Sestili, con cui condivido la passione per il fotografare l' arte con un occhio particolare per quanto riguarda quella rinascimentale, propongo un topic, dove ognuno che voglia mettere uno scatto non proprio ortodosso lo può mettere a condizione che ne illustri come è stato fatto, per questo non intendo Iso, diaframmi, tempi, ecc., quelli li considero quasi normali, a meno che siano parte essenziale nella costruzione di quella foto.

Inizio io, ma aspetto in vostro contributo, che sarà come sempre gradito ...... Francesco; tocca a te.

[eViga]

Duomo di Orvieto, particolare del soffitto.

A7rIII - FE 16/35 F4 ZA a 16mm - f:4 - 1/100" - Iso 4000 - Luce ambiente - Mano libera.

Si, sono tornato nel Duomo di Orvieto armato di attrezzo per gli alti Iso, la A7rIII, con attaccata un ottica molto versatile il Vario-Tessar® T* FE 16-35 mm F4, infatti qui serviva una macchina che non penalizzasse il file ad alti iso, un ottica leggera e versatile con un apertura che permettesse di usare tempi decorosi, questo perché quella chiesa non è magnificamente illuminata e il micro-mosso e sempre in agguato.
Ora, visto che in quel luogo e precluso l'uso del flash e dello stativo, ti devi arrangiare nell'inquadratura, dello stativo come detto non se ne parla, di appoggiare la macchina a terra lo si poteva fare, ma non avevi il controllo dei parametri di scatto, allora penso; mi sdraio a terra, inquadro e scatto, però la cosa era poco decorosa e allora? il display orientabile mi da una mano, ottica al soffitto e scatto..... un paio di ciufoli, spostati per centrare e trovare l'immagine migliore, varia l'inclinazione della macchina per trovare il parallelismo con il soffitto, poi senza il cavalletto il Pixel Shift te lo scordi, quindi fai quei 4/5 scatti per essere sicuro che uno buoni ci sia.
Ecco a parte le impostazioni in macchina che diventano secondarie, questa è l'impresa per fare questo scatto.

[francesco sestili]

Molto bello! Vedrò di scegliere uno scatto all'altezza; dico intanto che per queste foto (i soffitti delle chiese o d'altro cioè) metto il corpo macchina a terra protetto dalla pezza per occhiali e lo oriento nel modo che mi sembra più in asse diciamo poi attendo che l'autoscatto mi faccia vedere se è il caso di spostarlo un pò. Segnalo, cosa peraltro notissima, che guardando il pavimento della chiesa c'è molto spesso l'indicazione alla proiezione a terra del centro della cupola. L'immagine di Ettore mi conferma che è il momento di aggiungere al corredo Sony un' A7R II o III; i 17 mpx in più e la validità agli alti i.s.o. si faranno certamente vedere rispetto alla pur validisssima 99 I. Vedrò se metterla in vendita.

[Rigoletto]

Scusa, Ettore, cosa intendi per "scatto non proprio ortodosso"?

[francesco sestili]

Sono io che raccogliendo l'invito di Ettore presento volutamente un' immagine affetta da manifesta distorsione; si tratta della vetrata di Duccio da Boninsegna nella galleria delle statue all'ingresso nel Museo dell' Opera di Siena. Il difetto è evidente soprattutto nell'arco e nella piccola scultura che ho indicato con freccia rossa all' interno del riquadro scuro. Nel corso del mio recente viaggio nel senese ho portato il corredo Sony (A99 I con cinque obiettivi) e, di quello Nikon per uccelli, il tuttofare Sigma 24-105. Questa lente ha due grandi qualità: la nitidezza e lo straordinario meccanismo di antivibrazione che permette scatti a velocità di otturazione bassissime. Purtroppo, alla focale minima, la distorsione è evidente ed emendabile in PS per un dipinto, non certamente per un'inquadratura ampia; inoltre i suoi colori non sono paragonabili a quelli dei miei due Leica. L'ho utilizzato quando la messa a fuoco manuale poteva comportare qualche incertezza (anche in questo caso ahimé per quanto curiosamente non ce ne fosse bisogno). Tornerò sicuramente a Siena anche per la vetrata e non avrò dubbi circa l'uso del Superangulon 21. Succo del discorso è che quando si inquadra non bisogna lasciarsi suggestionare da risposte emotive di fronte alla bellezza ma andare alla ricerca di questo ed altri eventuali inconvenienti; incredibilmente ci casco ancora quasi sempre.
L'altro tema che la foto può suggerire per queste circostanze è quello della stabilizzazione. In alcuni piccoli ma ugualmente bellissimi musei di periferia il cavalletto è tollerato e facendosi trovare sul posto all'ora di apertura in giorni prevedibilmente di scarso afflusso (poniamo un martedì di novembre) si può lavorare veramente con agio; ricambio la cortesia evitando di pubblicizzarla. In queste piccole sedi suppongo inoltre che un furto sia meno difficoltoso di quello clamoroso del museo di Castelvecchio a Verona per cui, senza per questo pretendere che da una mia foto possa scaturire tanto, tralascio si specificare il dove dello scatto. Per il resto però il cavalletto è fuori discussione; i moderni sistemi di stabilizzazione agevolano devo dire in maniera consistente e determinante. Alternative caserecce che non uso più perché troppo scomode sono il grosso spago che trattiene da un lato con un'ansa l'obiettivo mentre l'altro è fermato dal piede ed il lungo elastico da usare nello stesso modo. La legge Franceschini permette di avvalersi di occasionali sostegni all'interno dei musei di stato ma evidentemente la cosa va tenuta presente anche negli altri. Non sempre purtroppo si può arrivare all'inquadratura voluta. Qui non ricordo se mi sono appoggiato su una ringhiera marmorea o se ci ho depositato il corpo macchina.

[eViga]

Riccardo, magari l'ho indicato con superficialità, ora lo specifico, uno scatto fatto in condizioni insolite come, all' interno dei musei, in immersione, su una parete di roccia in prossimità (mi raccomando non troppo vicino), dentro una bufera, insomma uno scatto che non si fa tutti i giorni e non in facili condizioni, comunque poco importa se è stato preparato o meno, ecc,

[m f p]

Ma si parla di foografia d'arte o di tutto?
Sono un po' confuso...non è che appesi in parete si possa fotografare Pinturicchio oppure in immersione nulla tranne il Cristo degli abissi

[eViga]

Quello di cui si vuole, per esempio e paradosso uno scatto fatto all'interno del ricciolo dell'onda va preparato e bello sarebbe che l'autore (Kenji Croman) ce ne spiegasse l'esecuzione.

[francesco sestili]

Ma si parla di foografia d'arte o di tutto?
Sono un po' confuso...non è che appesi in parete si possa fotografare Pinturicchio oppure in immersione nulla tranne il Cristo degli abissi

Sicuramente di tutto; è il fotografo che dice come personalmente si comporta in determinati generi e circostanze (arte, natura, paesaggio, street, ritratto, viaggi). Il confronto sarebbe certamente utile perché un piccolo particolare appreso ha spesso un peso determinante nel fare qualcosa in più o in meno. Non ho capito il resto; un Pinturicchio per libri d'arte lo si fotografa sicuramente non appesi ad una parete ma su un'armatura da muratore a due metri (di solito basta considerando anche il cavalletto). Alla portata dii pochi eletti per l'appunto .

[francesco sestili]

Nicola di Ulisse da Siena: Sant'Andrea e la battaglia tra ginesini e fermani.
Nessuna difficoltà per fotografare questo pomeriggio alla mostra in atto a Senigallia ma per alcuni quadri si è presentato il consueto problema dell' illuminazione non felice che va a bruciare zone più o meno ampie. Nella circostanza, ad ovviare l'inconveniente, ho dovuto riprendere di lato, raddrizzare, "estrarre" il dipinto dalla tavola e correggere sul lato sinistro un'area discromica per luce disomogenea. Quando l'opera tornerà alla sua sede naturale della pinacoteca comunale di San Ginesio spero di arrivare ad un risultato corposamente superiore. 'E una pagina interessante quella aperta da Ettore; scatti di diverso genere sarebbero certamente i benvenuti, a spiegare difficoltà che si siano dovute superare. Un campo che credo possa dire molto in tal senso è lo sport.
p.s.: mi sono trovato molto bene con l'A7R II ed il 16-35 f.4.