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Softbox ha scritto:Alla discussione aggiungo che proprio Salgado in Genesi usò una tecnica mista per gli scatti in digitale, dove era comunque presente un suo intervento in camera scura. Non ho approfondito però.
Softbox ha scritto:Salgado durante Genesi passò al digitale per comodità d'uso, questo disse.
m f p ha scritto:Softbox ha scritto:Alla discussione aggiungo che proprio Salgado in Genesi usò una tecnica mista per gli scatti in digitale, dove era comunque presente un suo intervento in camera scura. Non ho approfondito però.
Come detto sopra si tratta di fare un internegativo su carta lucida (si porta in negativo il file digitale e si stampa su tale carta) per poi passarlo all'ingranditore
Il punto è che la "matrice" resta un file digitale ovvero un insieme discreto di numeri e non un "caos" analogico (quindi continuo) che è quello che determina i passaggi tonali che tanto piacciono (e che non sono riproducibili)
Lorenzo ha scritto:Nel caso citato da Max (stampa di negativo digitale) la soluzione c'è già davvero: basta usare la pellicola.
tonyrigo ha scritto:Però (almeno in teoria) i limiti del digitale tendono all'infinito, quelli dell'analogico sono molto più stretti ...
tonyrigo ha scritto:Non conosco il caso di specie, non avendo visto le foto.
tonyrigo ha scritto:Il digitale invece continuerà verso l'infinito, fermato solo ad un certo punto dalla dimensione dell'atomo ... ma siamo ancora tanto, tanto lontani ...
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