Re: Giappone, il fenomeno del karoshi
Rigoletto ha scritto:Magari un Nippo, dal suo punto di vista, ci vede allo stesso modo, non lo so, non sono mai stato in giappone e non ho occasione di frequentare giapponesi.
Mia figlia Chiara è da due mesi a Mishinomiya, proprio sotto il Monte Rokko di venerata memoria . Si sta facendo un semestre di università alla Kwansei Gakunin, e vive in una famiglia giapponese. Durante la settimana delle feste di maggio è stata ospite dei parenti della sua padrona di casa, che stanno in un'isola più a sud, in un paesino di montagna dove si coltiva il tè. E' partita cattolica, studia in una università metodista, e ho paura che quando tornerà a casa mi farà sostituire il cancello del giardino con un tori, e costruirà una casetta per i Kami fra il cipresso e il susino
Per dire... lei trova i Giapponesi piuttosto diversi da noi, ma anche molto "uguali" per la voglia di vivere bene, serenamente, godendo la compagnia degli amici e dei familiari. Quelle descritte nell'articolo sembrano situazioni "patologiche", forse limitare a certe aree della grande conurbazione. A NIshinomiya, che è una specie di città di passaggio senza soluzione di continuità fra Osaka e Kobe, non le è ancora capitato di imbattersi in qualcosa del genere, nonostante da buona cafoscarina non disdegni bar e karaoke .
Aristide Luca Ceccanti
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Sony A7; FE 28-70 3.5/5.6 OSS; FE 50 1.8; adattatore LA-EA4; Minolta AF 28 2.8; Minolta AF 50 2.8 macro; Minolta AF 35-105 (original); Minolta AF 100-200; Voigtlander Nokton VM 40 1.4; qualche M39 e M42 da URSS e RDT;
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