Questo mese vi proponiamo...
Il primo fotografo che presentiamo nella nuova rubrica di MSC “L'Autore in Vetrina” è il nostro Qi Bo (oggi Pancrazio!) che vive a Taormina...

Il primo fotografo che presentiamo nella nuova rubrica di MSC “L'Autore in Vetrina” è il nostro Qi-Bo (al secolo Ezio) che vive a Taormina e colà, per vivere, pratica la medicina come anestesista e agopuntore e si diletta con la fotografia con risultati che vanno ben oltre quelli del semplice “hobbysta”.
Dei vecchi soci di MSC è senz'altro quello che conosce meglio la galleria frequentandola quotidianamente e non facendo praticamente mai mancare un commento ad una foto minimamente interessante. Ripetutamente ai vertici delle classifiche che annualmente stiliamo su MSC è assolutamente alieno dalle polemiche che diuturnamente ci coinvolgono riguardanti macchine e obiettivi, limitandosi (!) a girare la Sicilia con la sua A900 per regalarci, con le sue foto straordinarie, scorci impensati di storia e tradizione.

Ma lasciamogli la parola per una breve presentazione prima di alcune domande che gli abbiamo posto per conoscerlo meglio.


Ho 52 anni, sposato e papà di due bimbi, otto e tre anni, sono un medico anestesista-rianimatore, un diploma in agopuntura Cinese (che mi ha portato a conoscere e ad amare profondamente la cultura di questo popolo), vivo in in Sicilia a Taormina, ed in teoria sarei anche figlio d'arte (anzi nipote d'arte...) in quanto i miei nonni paterni di mestiere facevano i fotografi. Ricordo bene di quando ero bambino, due miei zii anch'essi fotografi ogni tanto mi facevano entrare nella camera oscura dove sviluppavano le pellicole scattate dai numerosi forestieri: tutto questo per dire che, nonostante tutto....la mia passione fotografica nasce invece, molti anni dopo...non dietro l'input dei miei parenti, ma in maniera del tutto autonoma e tutto sommato imprevista.

Fin da ragazzo ho amato vari sport, ho partecipato a gare di canottaggio, spesso ero in sella ad una bicicletta, oppure ore ed ore in mare, facendo pesca subacquea in apnea. Bene...tutte queste passioni pian pianino sono state soppiantate dalla passione per la fotografia, iniziata con una semplice macchina fotografica a pellicola, poi sono passato al digitale con la Minolta Dimage Z1, poi è arrivata la 5D, ed infine l'attuale A900 della Sony. Molte delle mie ottiche sono Minolta, ma ho anche obiettivi Sigma, Tamron, uno Zeiss.

Faccio parte di un club fotografico locale, non molto ricco di iniziative, ho partecipato a concorsi fotografici locali e non, portando a casa qualche bella soddisfazione; attualmente sento sempre più pressante il desiderio di poter realizzare qualche pubblicazione, però...non ho conoscenze in merito, mi sento un pò al di fuori del mondo legato all'editoria...(uno di questi giorni mi decido...e scrivo alla Sellerio...).

Il far parte del MinoltaSonyClub, che ha le caratteristiche di una grande e bella famiglia, è comunque una cosa alla quale tengo molto, e che mi ha dato tanto...e mi continua a dare sempre tanto....!....Ho anche una galleria fotografica su Flickr, con lo stesso nick-name nato per il MSC, QiBo (a proposito... la pronuncia è Cì Bo, ed è il nome del medico di corte dell'Imperatore Giallo).

Dopo questa bella auto-presentazione proviamo ad approfondire la conoscenza con il nostro Qi-Bo con qualche domanda:

La passione della fotografia, che dici non indotta dal tuo passato familiare di zii e nonni fotografi, nasce dal desiderio di immortalare in qualche modo le tue sportive passioni giovanili o è solo il passaggio, sai si invecchia , ad un hobby, diciamo così, meno impegnativo fisicamente?

Né l'una, né l'altra ipotesi, semplicemente "percepivo dentro me" un grande trasporto verso questa forma di espressione, che è la fotografia, spesso alternavo pescate a dentici e ricciole a delle uscite fotografiche; con la nascita del primo e del secondo bimbo, dentro di me...si è fatta sempre più matura la convinzione del rischio che correvo andando a mare, e non perchè pescavo profondo, o col mare in tempesta...ma per il reale pericolo delle moto e barche a motore (non avete idea di quante me ne sono passate di sopra, nonostante la mia boa di segnalazione...) ecco...la fotografia mi ha consentito un graduale quasi totale abbandono delle picchiate nel blu...senza subire grosse frustrazioni.

Si nota, nel tuo lavoro fotografico, una ricerca che definirei antropologica ed etnografica che mi ricorda, in alcune parti, il lavoro che Ando Gilardi, grande fotografo recentemente scomparso, fece nel primo dopoguerra girando le campagne italiane fotografando persone e usanze. Hai mai conosciuto il suo lavoro e ne sei stato in qualche modo influenzato?

Beh...me ne vergogno un pò...ma non conosco Ando Gilardi, ne tantomeno i suoi lavori, vedrò di colmare in futuro questa lacuna.

Nelle tue foto è evidente un esplicito interesse per la persona, le cose che fa, le tradizioni. Mi domando se il fatto di essere un medico, e di conseguenza a strettissimo contatto con le persone soprattutto nei momenti di maggior debolezza e quindi di minor controllo, incida in qualche modo sul tuo modo di essere fotografo. Cosa puoi dirci al proposito?

La mia professione di medico anestesista-rianimatore mi ha portato a capire quanto è fragile la vita umana, però la sensibilità verso le persone più deboli, probabilmente ...non è un fattore indotto dagli studi universitari o di specializzazione...per cui ritengo che la mia professione mi abbia portato a capire cose che altrimenti non avrei mai percepito, però l'attenzione verso chi è più debole (fisicamente od economicamente) penso derivi da altre esperienze di vita.... E' difficile dire se e quanto essere un medico ha influenza sulle mie foto, probabilmente in piccola parte si.

Puoi parlarci dei concorsi fotografici ai quali hai partecipato?

Faccio una piccola premessa, personalmente sono convinto che nella maggior parte dei concorsi (spero non siano tutti così...) non vincono le foto migliori....Questo mi ha portato sempre più ad allontanarmi dal mondo dei concorsi fotografici. In passato ho partecipato a concorsi locali e sul web, ottenendo qualche soddisfazione: ho vinto dei premi "simbolici, tipo targhe o soprammobili" ma questo per me è stato già fonte di soddisfazione ...!....Gli ultimi due concorsi ai quali ho partecipato sono stati indetti due anni fa, uno era il 2° concorso fotografico nazionale 2010, dove ho vinto il primo premio nella sezione tema libero in bianco-nero, l'altro concorso era di tono minore, indetto a Vena di Piedimonte, avente come titolo "Premio di poesia e fotografia, Acqua segno di vita", vincendo il secondo premio.

Il passaggio dalla pellicola al digitale che, come la gran parte dei fotografi, hai dovuto affrontare lo hai vissuto più come un'opportunità o più come una specie di condanna come molti dei nostri colleghi?

Per quanto mi riguarda, al digitale non rinuncerei mai, per me i vantaggi sono enormi; è vero che conosco "vecchi" fotografi professionisti che vantano l'uso della pellicola, anche su You Tube ci sono interviste a fotografi italiani di fama che vantano la "loro" pellicola...Penso che questo loro attaccamento alla pellicola sia dovuto a più concause, e sinceramente....non riescono ad influenzarmi minimamente, pur ammirandoli come fotografi.

Infine una domanda più personale: puoi parlarci un po' della "tua" Cina?

La "mia Cina"....è un sogno che non so...se potrò mai realizzare, ovvero poterla visitare di persona...!....Ho molti libri che la descrivono a fondo, ho comprato riviste che ne parlano per come sta cambiando....però resta sempre un paese estremamente affascinante, pur con le sue forti contraddizioni. Il pensiero filosofico Taoista, che è poi alla base del pensiero medico in campo agopunturistico, l'ho fatto assolutamente mio, tant'è....che spesso mi trovo a fare considerazioni e paragoni...utilizzando quel metodo di pensiero.

Augurandoti di realizzare il tuo sogno del viaggio in Cina ti ringraziamo per la tua disponibilità oltre che per le tue belle foto.

A cura di Riccardo Prontelli (Rigoletto)

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