12/02/2015, 10:24 da ROKKOR
La fotografia ha delle regole che possono essere stravolte in nome dell'interpretazione personale... tutto ciò appunto si deve però scontrare con il gusto e con la cultura visiva dell'immagine di chi la osserva, sul modo che abbiamo imparato a leggerla, ecc. Imporre dei canoni fissi (anche giusti) da corso di fotografia base mi pare distruttivo per la creatività... creatività è anche osare, non sempre ci si riesce ma spesso si ottengono risultati inaspettati e sorprendenti.
Certamente si deve andare per gradi; ad un corso si insegna ad usare tutto correttamente, restando nei parametri, fornendo risultati codificati e comunemente accettati, ed è cosa giusta. Se si propone Interpretazione le cose cambiano anzi devono cambiare perché lo esprime la parola stessa; si richiede di affrontare un percorso diverso, sempre con i soliti strumenti ma scompensando le regole. Un mio collega che tiene corsi base e avanzati (io non li faccio e lo sapete) mi ha chiesto di utilizzare le mie immagini realizzate con il cellulare e che vi sto proponendo in questi giorni, come lezione conclusiva dei corsi... secondo voi perché?? Dopo luci, salaposa, reflex, ottiche e dorsi digitali da 40mp per quale motivo chiudere con tale obrobi acquisiti da smartphone??
Per tornare allo scatto di questo post il fotografo ha dato forse più importanza alla luce, bianca, forte, sfondata dalla quale emergono figure che forse non sono le vere protagoniste o forse sì ma in maniera più defilata, amalgamata, sfuggente... la lettura più é libera e maggiormente accresce un'immagine. Perché non accettare questo altro modo di fare fotografia? Ne Emy e nemmeno nessuno di noi (salvo casi unici) produce cose nuove e mai viste ma si riallaccia, rielabora, ripropone stili e modi già fatti ma che hanno ancora molto da dire...
La foto, onestamente, non mi dispiace ma preferisco questo "sfondamento-fusione" nell'altra immagine segnalata da Emy con la modella accovacciata e che ha lo sguardo puntato in macchina (bella immagine); qui forse non tutto mi quadra e come gli dico spesso potrebbe andare bene in un reportage multiplo più che proposta singolarmente. Detto questo non mi sento (e permetto) proprio di smontare pixel per pixel, arto per arto questa o altre immagini perché ne comprendo con estrema naturalezza, senza nemmeno averlo visto, l'impegno e la voglia di fare ricerca. Punto.
Non accettare a priori altre forme di espressione o apporto oltre che visive anche strumentali (PP) mi pare riduttivo in un panorama fotografico/digitale contemporaneo (parere personale).
Bye :: ROKKOR ::
La Fotografia non é solo ciò che vedete, ma anche quello che sentite... (Ansel Adams)
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